sabato 5 gennaio 2008

Le tetrarchie antiche e moderne di Alessandro Pizzuti

Il Medioevo ebbe inizio nel 476 d.C. con la caduta dell’impero romano d’Occidente. In realtà l’impero era già in crisi dall’avvento delle invasioni barbariche e Diocleziano istituì la tetrarchia per organizzare e controllare meglio l’impero, mentre Costantino usò la religione cristiana per mantenere, anche se per poco ancora il potere sull’Europa. L’Alto Medioevo che va dal 476 al Mille sviluppa quasi subito il sistema feudale, cioè si configura un modello di stato caratterizzato non a caso dalla presenza di poteri centrali deboli, rispetto invece alla forza di poteri locali o di casta. Si creano singoli organismi politici nella persona di una miriade di feudatari, cioè di grandi signori appartenenti alle famiglie aristocratiche, che si accaparrano più terre e acquisiscono potere. Essi a loro volta, nel sistema feudale, per poter gestire, cedono terreni in cambio di benefici (il rapporto di fedeltà). Come conseguenza fondamentale della frammentazione politica, si forma una società gerarchizzata, in cui si delineano precisi confini sociali, in cui i vari ceti sociali sono delle vere e proprie caste chiuse senza apertura sociale. Le classi erano 4: l’aristocrazia terriera (di origine guerriera), i contadini (destinati alla produzione dei beni materiali), i ministeriales (svolgevano le funzioni amministrative, ad litteram, dal signore) e i servi (tra cui quelli della gleba). Era convinzione comune che questa suddivisione sociale riflettesse un disegno provvidenziale di Dio e tutti ritenevano che Dio stesso avesse diviso la società nell’ordo dei bellatores (i guerrieri), oratores (sacerdoti) e laboratores (contadini e artigiani), la quarta era l’elitè nobiliare ed ecclesiastica del potere. Quindi la disuguaglianza sociale era considerata come un principio giusto, voluto da Dio per garantire l’ordine e il mutuo soccorso. Passare da una categoria a un’altra era impossibile. Si registrava così una grave crisi economica diminuendo drasticamente il flusso dei commerci e portando l’economia alla pura sussistenza. Le conseguenze furono un ritorno al baratto ed un degrado progressivo migliorato solo in seguito con nuove scoperte. Le continue innovazioni tecnologiche del mondo moderno dovrebbero aiutare il mercato e quindi migliorare il potere di acquisto dei cittadini come accadde nel rinascimento, invece dopo il secondo millennio ci si accorge che ogni possibile miglioramento viene o stoppato sul nascere (alternative energetiche al petrolio che è costantemente in aumento di prezzo) o stabilizzato in tetrarchie o simili per garantire che i flussi economici restino sempre inalterati e mai migliorativi per gli utenti. La telefonia mobile in Italia è un esempio classico di questa tetrarchia: parte con un monopolio della SIP, poi TELECOM, finta liberalizzazione e poi l’attuale divisione in 4 gestori a caste chiuse, senza più concorrenza fra loro, ma con l’incredibile e sfacciata idea che per risparmiare sulle tariffe si debbano acquistare almeno 4 telefoni con relative schede. Su questa falsa riga i gestori di telefonia fissa -internet e 4 grandi pay tv (tra analogico, satellite e digitale) di cui una finge da anni di essere pubblica motivando con la concorrenza all’altra privata. Sulla strada anche l’energia che continua ad aumentare le bollette con la scusa dell’aumento del prezzo del greggio, ma in realtà prepara un altro mercato chiuso e comunque evita sempre la concorrenza fra i gestori, che aumentano i prezzi sempre all’unisono come i benzinai. La grande distribuzione, che è il campo dove ho avuto la maggiore esperienza lavorativa punta a fidelizzare con le carte, che pian piano diventano strumenti sempre più succhia-soldi col credito al consumo, facilitando gli acquisti rateizzati e usurando come le banche con gli interessi mensili sempre più alti delle revolving. Quattro grandi banche ormai ci sono già, frutto delle fusioni e delle concentrazioni. Anche la politica sembra avviarsi ad una tetrarchia. Fallito ormai il sistema bipolare, si punta a 4 grandi aggregazioni dalla destra alla cosa rossa ed in mezzo i due leader antagonisti di riferimento. La domanda è se questo rappresenterà solo l’ennesimo tentativo di conservare l’esistente o porterà realmente benefici ai cittadini del neo-feudalesimo. Visti i precedenti c’è poco da sperare.