venerdì 20 marzo 2009

Il Papa attacca le multinazionali (Repubblica)

Il viaggio. In visita ai malati: vicini a chi soffre per Aids, Tbc
e malaria. Duro atto d'accusa contro la diffusione degli Ogm


"Basta affari ai danni dell'Africa"
dal nostro inviato MARCO POLITI


YAOUNDÈ - Al terzo giorno del suo viaggio Benedetto XVI entra nel vivo dei problemi del Continente. "Figli e figlie d'Africa - proclama ai fedeli nello stadio gremito della capitale del Camerun - non abbiate paura di credere, di sperare, di amare". La grande messa segna simbolicamente l'avvio del Sinodo dei vescovi africani, che in autunno affronterà i mali del continente e il ruolo della Chiesa. Il documento preparatorio in copertina rossa, che Ratzinger consegna ai presidenti delle conferenze episcopali di tutta l'Africa, mette sul tavolo le questioni geopolitiche, economiche e sociali. L'Africa sub-sahariana affronta una crisi alimentare ed energetica devastante. Tranne il Sudafrica, non gioca un ruolo nei consessi internazionali finanziari dove si decide il suo destino.

"Le multinazionali - è detto nel documento con l'imprimatur del Vaticano - continuano a invadere gradualmente il continente per appropriarsi delle risorse naturali. Schiacciano le compagnie locali, acquistano migliaia di ettari espropriando le popolazioni dalle loro terre con la complicità dei dirigenti africani". Senza terra, senza acqua, senza energia, senza crediti i piccoli coltivatori sono ridotti in miseria, mentre l'introduzione degli organismi geneticamente modificati, "che pretende di assicurare la sicurezza alimentare", finisce per sopprimere le semine tradizionali rendendo i contadini dipendenti dalle società produttrici di Ogm. Intanto i paesi del mondo sviluppato fanno "lauti guadagni" attraverso la vendita delle armi.

Le guerre che straziano le regioni africane - denuncia il testo - sono "in gran parte" dovute a motivazioni economiche. In ogni caso le ricette neo-liberiste per l'Africa delle istituzioni finanziarie internazionali si sono rivelate "funeste".

Un ritratto impietoso, reso drammatico dalla disgregazione del tessuto sociale, dall'aumento di criminalità, disoccupazione ed emigrazione, dal diffondersi in massa dello sbandamento giovanile, dal crollo dei valori tradizionali. Durante il rito Benedetto XVI esorta gli africani a non lasciarsi "affascinare da falsi idoli", rivolgendo una parola speciale di solidarietà ai bambini senza genitori che vivono abbandonati per strada o sono sottoposti ad abusi o sono arruolati nelle bande militari che imperversano nei conflitti. "Dio vi ama", esclama il pontefice.

E tuttavia le chiese del continente non vogliono abbandonarsi a quello che il presidente del Camerun chiama l'"afro-pessimismo". Dal documento preparatorio emerge il ruolo delle chiese cattoliche come agenti di una educazione alla cittadinanza, alla democrazia, alla giustizia sociale, alla critica delle classi dirigenti. Nel groviglio di problemi, che tormentano l'Africa, l'opinione pubblica qui è stata poco toccata dalle polemiche, che nel Nord del mondo hanno tenuto banco sul preservativo.

"Riconciliazione, giustizia, pace" sono le parole guida scelte da Ratzinger. Le chiese chiamano i fedeli a ri-costruire la società africana, impegnandosi contro la corruzione, la violenza politica, l'arroganza del potere, l'utilizzo arbitrario delle forze di sicurezza, la manipolazione della giustizia, il clientelismo, il tribalismo, lo sfascio delle famiglie, il ricorso alla guerra, l'incompetenza delle classi dirigenti, la cattiva gestione delle finanze. L'obiettivo è la formazione di uomini e donne cristiani pronti ad agire in politica e "sacrificarsi" per il bene comune, il rispetto dei diritti umani, un sistema sanitario ed educativo efficiente, lottando contro le dittature e per il consolidamento della democrazia.

Ma le chiese devono fare anche esame di coscienza. Nelle loro strutture c'è troppo clericalismo: donne e laici hanno poche responsabilità. C'è poca attenzione ai valori tradizionali, ma poi troppi fedeli ancora "ricorrono alla stregoneria" o si lasciano catturare da sette e società segrete. Un enorme lavoro da fare. Benedetto XVI, nei suoi interventi, ha esortato alla difesa della famiglia, alla tutela della vita dalla nascita fino al suo termine naturale e ai leader musulmani propone un'alleanza tra "religione e ragione" per combattere violenza e totalitarismo.

"Lei non è solo nel suo impegno per l'Africa", gli hanno assicurato i capi dell'Islam camerunese. In serata, incontrando un gruppo di malati, il Papa ha assicurato la solidarietà e l'impegno della Chiesa a fianco di "tutte le vittime di Aids, malaria, tubercolosi", di violenze e di guerre. Ratzinger commosso ha stretto la mano ai malati ad uno ad uno, stringendo forte i bambini sofferenti.

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