venerdì 5 marzo 2010

Caos liste

“La mancata ammissione delle liste di centro destra per le elezioni regionali in Lazio e Lombardia è dovuto all’incompetenza degli addetti alla presentazione della liste” per il 64,9%, mentre il 24,2% si tratta di un “complotto” e solo il 4,1% considera il problema il frutto avvelenato della guerra intestina al primo partito italiano. È quanto emerge da un sondaggio effettuato in esclusiva per il nostro quotidiano da Ekma ricerche su un campione di 800 intervistati. Gli italiani, insomma, considerano a larga maggioranza che i responsabili del Pdl abbiamo commesso errori.
Intanto i dirigenti del Pdl non trovano pace, dopo che la giornata di ieri è stata nuovamente contrassegnata da cattive notizie: sono infatti arrivati i primi verdetti. E sono due stop per Formigoni e Polverini. La Corte d'Appello di Milano ha respinto il ricorso per la riammissione della “Lista per la Lombardia” di Roberto Formigoni alle elezioni regionali lombarde.
A Roma è stato respinto il ricorso della lista Pdl della provincia di Roma, depositato martedì mattina. «La lista Pdl Roma è fuori dalle elezioni, il ricorso è stato respinto» ha detto il coordinatore regionale Vincenzo Piso.
Immediata lareazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti: «Impensabile lasciare Lazio e Lombardia senza scelta».
Anche a Milano le cose non vanno bene: il vice coordinatore lombardo del Pdl Massimo Corsaro ha annunciato l'intenzione di ricorrere al Tar, così come nel Lazio. Lo conferma Beatrice Lorenzin, portavoce del Comitato elettorale Polverini: «Ora ricorreremo al Tar. Siamo fiduciosi che si pronunci favorevolmente, alla fine prevarrà il buonsenso».
La fiducia, però, è più manifestata che non sentita. Ieri mattina Polverini ha avuto due appuntamenti politici, prima con il sindaco Alemanno e il presidente della Camera Fini, poi con il sottosegretario Gianni Letta.
«Abbiamo fatto una ricognizione della situazione ‐ spiega la Polverini ‐. C'è ancora una piccola questione procedurale che riguarda il listino, su cui penso avremo presto una risposta. Abbiamo quindi definito quello che accadrà se, come io credo, il listino tornerà in campo. La mia lista c'è e quindi proseguiamo in questa bellissima avventura».
A proposito della lista Pdl, però, la candidata ha aggiunto: «è una situazione un tantino più complicata».
Un eufemismo che in gergo politico anticipa l’ipotesi considerata oggi più probabile dagli uomini del Pdl: riammissione della candidatura di Polverini e di tutte le liste ad essa collegata, con l’esclusione del Pdl. Praticamente una sconfitta annunciata. Senza contare le ripercussioni sul partito che governa Roma e molte città e province del Lazio.
Ieri il coordinatore romano Gianni Sammarco, molto vicino a Cesare Previti, ha tenuto a stento i candidati più in vista della lista Pdl della Capitale, letteralmente sull’orlo di una crisi di nervi. Tra i più attivi per la ricerca di una soluzione sarebbero proprio gli uomini che qualcuno avrebbe voluto depennati, De Lillo e Piccolo. Paradossalmente, a salvare il Pdl laziale potrebbe essere la conferma dell’esclusione di Formigoni in Lombardia perché sposterebbe la questione dal piano amministrativo a quello politico: come si può eliminare dalla competizione elettorale il primo partito italiano in due delle principali regioni?
È questala tesi che – secondo alcune fonti interne a via dell’Umiltà – dovrebbe far minacciare a Polverini, anche in caso di riammissione della propria candidatura, la rinuncia a correre. In tal modo si aprirebbe la strada di un rinvio della data del voto per Lombardia e Lazio e una conseguente riapertura dei termini di presentazione delle liste. Ma è solo un’ipotesi...

il clandestino web

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